Piano primo - Sala VII - I ritratti |
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E' noto che uno dei temi portanti del Rinascimento è l'uomo che diviene misura e centro del mondo intero. Non è certo un caso che in questo clima culturale nasca il ritratto come genere autonomo, spesso celebrativo del personaggio che viene ad essere rappresentato. |
•Tiziano Ritratto d'uomo 1510 circa
Questo Ritratto d'uomo è stato eseguito da Tiziano intorno al 1510. Di forte cultura giorgionesca, il dipinto esalta la luce sulla superficie delle vesti e sul volto dell'uomo, senza che tra questi vi siano cesure grafiche. E' questa la tecnica del tonalismo, vale a dire il passaggio dei timbri cromatici senza campitura, caratteristica della cultura figurativa veneta tra XV e XVI secolo. Niente ci distrae dall'effigiato, non un particolare superfluo, nessuna architettura che lo ospiti: solo la figura umana fra buio e luce.

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•Giovan Battista Moroni Ritratto di Donna seconda metà del XVI secolo
Il Ritratto di Donna è opera di Giovan Battista Moroni. La dama ci appare abbigliata e vestita sontuosamente secondo la moda degli anni settanta del Cinquecento; in posa sul fondo monocromo la donna nella sua fissità è specchio della rigida classificazione sociale della sua città e della sua epoca, senza lasciar trasparire nulla di sé ed affidando ogni messaggio all'esteriorità del suo mostrarsi.

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•Pontormo Autoritratto 1520 circa
E' degli anni venti del XVI secolo quest' Autoritratto eseguito a Firenze con ogni probabilità dal Pontormo. Su insolito supporto pittorico, un embrice di terracotta, il pittore volge il capo e si ritrae così come è, con la sua veste da lavoro ed il cappello calato sulla fronte. Lo sguardo, accentuato dal violento chiaro scuro, appare segnato da un filo di malinconia e di stralunato realismo.

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